Additivi alimentari: i codici E più comuni e quelli da evitare
Negli scaffali dei supermercati, le etichette alimentari sono piene di misteriosi codici preceduti dalla lettera “E”. Per molti consumatori, questi numeri sono un enigma: alcuni li temono, altri li ignorano. Ma cosa si cela dietro queste sigle? E quali andrebbero conosciute meglio, magari evitate?
In questo articolo analizziamo cosa sono gli additivi alimentari, quali E sono innocui o utili, e quali invece destano più attenzione o sono controversi.
Cosa sono gli additivi alimentari?
Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte agli alimenti per migliorarne la conservazione, l’aspetto, la consistenza o il sapore. Vengono impiegati per motivi tecnologici e spesso sono indispensabili nella produzione industriale moderna.
Sono regolati a livello europeo e identificati da un codice alfanumerico: la “E” indica Europa, seguita da un numero da 100 a 1520 che identifica la funzione e la natura dell’additivo.
Ogni additivo autorizzato è stato valutato dall’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) per garantirne l’innocuità alle dosi consentite.
Le principali categorie di additivi e i codici E
Gli additivi si dividono in varie famiglie, a seconda della loro funzione:
Categoria Coloranti E100 – E199 Rendono il cibo più colorato o ne ripristinano l’aspetto naturale Conservanti E200 – E299 Allungano la durata del prodotto Antiossidanti E300 – E399 Impediscono l’irrancidimento Emulsionanti e addensanti E400 – E499 Migliorano la consistenza Regolatori di acidità E500 – E599 Stabilizzano il pH Esaltatori di sapidità E600 – E699 Rafforzano i sapori Vari E900 – E1520 Include dolcificanti, agenti di rivestimento, antischiuma, ecc. Additivi sicuri e di uso comune
Molti additivi sono di origine naturale o considerati sicuri, specialmente se consumati in quantità moderate. Ecco alcuni esempi:
- E300 – Acido ascorbico (vitamina C): antiossidante naturale, usato anche come conservante.
- E330 – Acido citrico: presente naturalmente negli agrumi, usato per regolare l’acidità.
- E406 – Agar-agar: gelificante naturale estratto da alghe rosse.
- E322 – Lecitina: emulsionante, spesso ricavato da soia o uova.
- E440 – Pectina: addensante derivato da frutta, usato nelle confetture.
- E162 – Betanina (rosso di barbabietola): colorante naturale.
Molti di questi additivi si trovano anche negli alimenti biologici, sebbene in numero molto limitato.
Additivi controversi o da limitare
Alcuni additivi, pur essendo legali, sono stati oggetto di critiche, studi e polemiche, perché in certi casi possono causare effetti collaterali (soprattutto nei bambini o nei soggetti sensibili) oppure sono stati collegati a rischi potenziali. Ecco quelli più discussi:
❌ Coloranti artificiali (soprattutto nei bambini)
- E102 – Tartrazina
- E110 – Giallo arancio
- E122 – Azorubina
- E124 – Rosso cocciniglia
- E129 – Rosso allura AC
Alcuni studi hanno suggerito un legame tra questi coloranti e iperattività nei bambini. In Europa, su molti prodotti contenenti questi coloranti è obbligatorio l’avviso: “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini”.
❌ Conservanti controversi
- E210 – Acido benzoico e derivati (E211, E212, E213): in elevate quantità possono causare reazioni allergiche.
- E220 – Anidride solforosa (e derivati da E221 a E228): usati nei vini e nella frutta secca, possono provocare sintomi nei soggetti asmatici.
❌ Dolcificanti artificiali
- E951 – Aspartame: dolcificante artificiale, sotto osservazione per i suoi possibili effetti neurotossici.
- E950 – Acesulfame K: spesso usato insieme all’aspartame.
- E954 – Saccarina: in passato sospettata di cancerogenicità, oggi ritenuta sicura ma ancora discussa.
❌ Glutammato monosodico
- E621 – Glutammato monosodico: esaltatore di sapidità molto usato nei cibi industriali (snack, dadi, zuppe pronte). Alcuni soggetti riportano effetti come mal di testa, sudorazione e debolezza ("sindrome del ristorante cinese").
Come riconoscere gli additivi negli ingredienti
Sull’etichetta, l’additivo può essere indicato con il suo codice (es. E330) oppure con il nome per esteso (es. acido citrico). La legge non obbliga a usare entrambi, quindi imparare a riconoscere i codici può aiutare a fare scelte più consapevoli.
È necessario evitarli tutti?
No. Gli additivi non sono di per sé pericolosi, e la loro presenza in un alimento non implica automaticamente un rischio per la salute. Tuttavia, è importante:
- Limitare il consumo di cibi ultra-processati, dove gli additivi sono più numerosi.
- Preferire prodotti con ingredienti naturali e semplici.
- Leggere sempre l’etichetta, soprattutto in caso di allergie, intolleranze o per l’alimentazione infantile.
In sintesi
Quando si parla di additivi alimentari, non tutti sono da temere: molti sono sicuri, altri vanno semplicemente conosciuti meglio per poter fare scelte più consapevoli.
Tra quelli generalmente sicuri troviamo additivi naturali come l’acido ascorbico (E300), la lecitina (E322), l’acido citrico (E330), l’agar agar (E406) e la pectina (E440). Si tratta di sostanze spesso derivate da ingredienti naturali, utilizzate per conservare o migliorare la consistenza dei cibi, e che non presentano rischi noti se consumate con moderazione.
Al contrario, alcuni coloranti artificiali come E102 (tartrazina), E110 (giallo arancio), E124 (rosso cocciniglia) ed E129 (rosso allura), pur legalmente autorizzati, sono stati associati a possibili effetti negativi sul comportamento dei bambini. Per questo, è consigliabile evitarli, specialmente nei prodotti destinati all’infanzia.
Un’altra categoria da tenere d’occhio è quella dei conservanti a base di anidride solforosa, come E220 ed i suoi derivati (E221–E228), spesso usati nel vino e nella frutta secca. In soggetti asmatici o sensibili, possono scatenare reazioni avverse.
I dolcificanti artificiali come aspartame (E951), acesulfame K (E950) e saccarina (E954) sono ampiamente diffusi nei prodotti “light” o “senza zuccheri aggiunti”. Sebbene siano considerati sicuri a dosi controllate, continuano a essere oggetto di dibattito per i possibili effetti sulla salute nel lungo termine: meglio non abusarne.
Infine, c’è l’esaltatore di sapidità E621, noto come glutammato monosodico. È utilizzato per potenziare il gusto, soprattutto in snack e cibi pronti. Alcune persone, però, possono essere sensibili a questa sostanza e accusare sintomi come mal di testa o senso di debolezza. In questi casi è meglio evitarlo.
In conclusione, non tutti gli additivi sono pericolosi, ma conoscerli ci aiuta a scegliere meglio, soprattutto se vogliamo ridurre il consumo di cibi ultra-processati e avvicinarci a un’alimentazione più naturale.
Conclusione
Gli additivi alimentari sono uno strumento della moderna industria alimentare, e molti di essi sono ben controllati e sicuri. Tuttavia, la chiave è l’equilibrio e la consapevolezza: conoscere il significato dei codici E ci permette di scegliere in modo più informato ciò che portiamo in tavola, soprattutto se vogliamo limitare gli ingredienti artificiali e promuovere uno stile di vita più naturale.
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gourmet
Data di inserimento 07 lug 2025
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