Pizza in autoclave? Il sogno (bollente) dei pizzaioli del futuro!
Nel vasto universo delle tecniche di cottura, dal forno a legna al microonde, passando per il barbecue e la friggitrice ad aria, nessuno – nessuno! – si era spinto dove la scienza non osa mettere la pala: nell’autoclave.
Sì, hai letto bene. Pizza in autoclave. L’idea più assurda, sterile e... vaporosa che la cucina abbia mai incontrato.
Ma siamo qui per una missione seria (più o meno): scoprire se davvero il metodo perfetto per cuocere la pizza possa venire dal mondo della sterilizzazione ospedaliera.
🔥 Come cuoce davvero una pizza?
Per capire il potenziale dell’autoclave, bisogna capire perché la pizza è una regina capricciosa della cottura.
Una buona pizza napoletana richiede:
- Temperatura altissima (450–500 °C nel forno a legna)
- Tempi brevissimi (90 secondi o poco più)
- Tre modalità di trasferimento del calore:
- → conduzione dalla base rovente,
- → convezione dell’aria calda,
- → irraggiamento diretto dal fuoco.
In questo miracolo fisico-chimico, succedono cose meravigliose:
- L’impasto si gonfia per effetto della spinta del vapore e dei gas.
- Avviene la reazione di Maillard, che dona quel profumo irresistibile.
- I bordi si bruniscono, il fondo si colora, la mozzarella si scioglie alla perfezione.
È alta ingegneria culinaria.
🧪 E l’autoclave?
L’autoclave, di suo, è un capolavoro di ingegneria... ospedaliera.
- Lavora a temperature tra 121 e 134 °C, ma in ambiente saturo di vapore e ad alta pressione (2–3 atmosfere).
- Il vapore in pressione cuoce i materiali a fondo e in modo uniforme.
- In ospedale serve a eliminare ogni forma di vita. In cucina… dipende.
Un ricercatore dell’Università di Pisa (giuro, è vero) ha suggerito, tra il serio e il faceto, che l’autoclave potrebbe essere una “camera di cottura estrema” per lievitati.
Ma cosa succede se ci infili dentro una pizza?
🧫 Pizza sterilizzata: com’è venuta?
Ecco il responso scientifico:
Aspetto Crosta croccante ❌ Assente: troppa umidità Colorazione brunita (Maillard) ❌ No: il vapore la inibisce Mozzarella ❌ Fusa sì, ma annacquata Profumo ❌ Neutro, quasi “bollito” Igiene ✅ Sterile come un bisturi Quindi, sì, la pizza in autoclave è tecnicamente cotta… ma sembra una focaccia lessata in ospedale.
🔬 Perché non funziona?
La reazione di Maillard, fondamentale per croccantezza e gusto, avviene solo in ambiente secco e sopra i 140 °C.
Il vapore saturo dell’autoclave, invece, impedisce la doratura e idrolizza tutto.
In altre parole: cuoce, ma annulla il piacere.
🧠 Conclusione: forno batte autoclave, 10 a 0
La pizza è arte e scienza insieme. Serve il fuoco, l’aria, la pazienza e una bella pala.
Per quanto affascinante sia l’idea di cucinare in un laboratorio sterile, la pizza resta una creatura selvatica, che ha bisogno di fuoco, non di pressione.
Quindi la prossima volta che ti chiedi quale sia il forno perfetto… lascia perdere gli ospedali. Vai in pizzeria.

gourmet
Data di inserimento 05 mag 2025
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